lunedì 5 dicembre 2011

altre parole e azioni canìba....l'inaugurazione della pedemontana.

La miglior risposta a queste imbecillerie e violenze è il video di Marco Paolini di 10 anni fa ( a breve on line, è stato reso pubblico alla serata alla Biblioteca di Dosson):

Paolini:.... niente di quello che vediamo intorno a noi è il futuro..... il nordest doveva creare qualcosa di molto bello, molto molto bello (come fece Venezia la ricchissima, secoli fa, con la sua ricchezza enorme di cui oggi ancora viviamo), e invece il Veneto produce solo cemento e nessuna cultura. Condita però da queste orribili, orribilissime parole... ( mentre i cittadini veneti dormono, dormono, dormono il sonno della ragione, sei sensi, del cuore, il sonno di tutto....)

dal sito della regione Veneto:

SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA, POSA DELLA PRIMA PIETRA

Romano d’Ezzelino (Vicenza), 10 novembre 2011

"Se potessimo fare da soli, disponendo delle tasse che già paghiamo, il Veneto sarebbe molto migliore di quello che è. La Superstrada della quale oggi poniamo la prima pietra è, da questo punto di vista, esemplare. L’idea ha quasi un quarantennio di vita, ma la realizzazione parte oggi, dopo quasi un quindicennio di ordinaria burocrazia, a dispetto della valenza internazionale del tracciato. Ricordo che il Veneto è l’incrocio tra il Corridoio I e il Corridoio V, ed è quindi qui che si fa l’Europa che serve e che ci piace". Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in occasione del primo colpo di benna dato oggi, nel cantiere di Romano di Ezzelino, in provincia di Vicenza, alla realizzazione dall’arteria. "La situazione odierna del nostro Paese - ha aggiunto Zaia - ci dà la possibilità di essere un campo di prova per il futuro, dal punto di vista istituzionale e della coesione sociale. La Superstrada Pedemontana Veneta è una delle tante opere delle quali abbiamo bisogno per consolidare il nostro impegno allo sviluppo e il ruolo chiave in una economia internazionalizzata delle quale vogliamo essere protagonisti, forti della nostre capacità e del nostro storico ruolo di cerniera tra i popoli. Noi queste opere le vogliamo e dobbiamo fare, perché ragioniamo per le future generazioni, a partire da quelle di mitigazione del rischio idraulico del nostro territorio". "Per realizzarle servono soldi, molti soldi. Ci basterebbero in realtà gli euro delle nostre tasse. Ma facciamo parte di un sistema che si chiama Italia - ha ribadito Zaia - e dobbiamo concorrere con quote di solidarietà e sussidiarie a favore di quelli che hanno difficoltà a vivere, e che spesso sprecano. Allora per prima cosa eliminiamo gli sprechi. Poi costruiamo assieme le condizioni perché il nostro sistema sociale e imprenditoriale, e tutti coloro che vogliono fare la loro parte sul territorio e rimboccarsi le maniche, possano farlo per il bene comune. Noi siamo dalla loro parte e siamo stanchi di risposte da Roma che non arrivano".

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