martedì 27 settembre 2011

Autostradade nel mondo: in Amazzonia, la marcia di protesta dei Guaranì

Bolivia: sospesa l'autostrada amazzonica dopo la violenta repressione degli indigeni

27 Settembre 2011

evo morales
Il presidente della Bolivia Evo Morales ha deciso di sospendere il controverso progetto di una strada in Amazzonia

Il presidente della Bolivia Evo Morales ha deciso di sospendere il controverso progetto di una strada in Amazzonia che spaccherebbe in due la riserva naturale Isiboro Sécure. Il progetto resterà sospeso finché non ci sarà una consultazione popolare. La decisione di Evo Morales è giunta in seguito alla violenta repressione messa in atto il 25 settembre dalla polizia contro i manifestanti.

Secondo quanto riportato dal Giornale Radio Rai il presidente boliviano ha definito “imperdonabile” la repressione violenta declinando ogni responsabilità circa l'intervento della polizia alla marcia indigena. Il presidente, riferisce il Giornale Radio Rai, avrebbe però negato la morte negli scontri di un bambino di tre mesi, come riportato da altri media.

Dubbi circa l'estraneità di Evo Morales all'azione della polizia vengono però sollevati dalle parole del ministro della Difesa Cecilia Chacon che annunciando le sue dimissioni ha affermato: “Ho preso questa decisione perché non sostengo la scelta del govreno di intervenire e non posso giustificarla e difenderla perché esistono altre alternative”.

Viene dunque da interrogarsi circa le responsabilità del presidente boliviano nella repressione della marcia indigena contro la realizzazione della strada in Amazzonia. È possibile che la polizia abbia agito in totale autonomia senza aver ricevuto dal governo l'ordine di intervenire?

D'altra parte, ci domandiamo, perché Evo Morales ha deciso soltanto ieri di sospendere il progetto?

La marcia degli indios (una marcia di 600 chilometri verso la capitale La Paz) contro il progetto della strada che dovrebbe attraversare la più grande riserva forestale del Paese è partita infatti alla metà di agosto da Trinidad, nel nord della Bolivia. La marcia avrebbe dovuto concludersi nella capitale La Paz. Due giorni fa, il 25 settembre, la marcia è stata però interrotta dalla polizia che ha intercettato la colonna di manifestanti nella cittadina di Yucumo, a nordest di La Paz.

Il progetto contestato dai guaranì e dagli altri popoli dell’Amazzonia boliviana riguarda il collegamento autostradale che da Manaus, in Brasile, dovrebbe arrivare fino a Manta, porto ecuadoriano sul Pacifico. Secondo il progetto un pezzo del tratto boliviano dovrebbe attraversare l’area del territorio indigeno e parco naturale Isiboro Sécure (Tipnis) dove vivono 16 comunità indigene, per un totale di 50 mila persone persone.

E proprio da queste comunità è partita la protesta contro il governo, accusato di perseguire una politica favorevole alle industrie minerarie e alle grandi opere in contrasto con i principi di difesa della Pachamama (la Madre terra) sanciti anche nella nuova costituzione boliviana, approvata a febbraio del 2009.

A.P.

vi compenseremo: con altre strade!!!!!!!!!

Propongono strade, non muovono una lira per i treni regionali (il governatore veneto ha tagliato il 17% dei treni regionali nel 2011); creano caos, i cittaidni si lamentano e allora i nostri amministratori rispondono velocemente: vi compenseremo! Sì, con altre strade...autostrade... rotatorie... che raddoppiano sempre i loro costi e non risolvono NULLA (vedi Pontebbana...).
E' così in tutta Italia.... leggete.....

http://www.ilcambiamento.it/trasporti/futuro_asfalto_autostrade_italia.html

Un futuro d'asfalto? Autostrade e alta velocità

In Italia si continua ad inseguire il 'progresso' progettando nuove autostrade che consentiranno d’incrementare ulteriormente il numero dei TIR, dei furgoni e delle auto in circolazione, quando fra 10 o 20 anni sarà terminata la loro costruzione. Un esempio di questa corsa all'asfalto è costituito dall'autostrada Bre. be. Mi, che attraverso 62 km di tracciato si propone di collegare Brescia a Milano, i cui cantieri sono già stati aperti da un paio di anni.

di Marco Cedolin - 22 Luglio 2011

autostrada
In Italia si continua ad inseguire il 'progresso' progettando nuove autostrade

Nella nostra società contemporanea che si ciba di crescita e sviluppo, non esistono processi logici che possano prescindere dall’incremento del Pil, dall’aumento dei consumi, dall'inseguimento di un progresso tanto illusorio nella sua natura quanto devastante nelle sue conseguenze. La classe politica ed i grandi poteri economici e finanziari che ne gestiscono l’operato hanno scelto ormai da tempo il 'caos' come ambiente ideale all’interno del quale perseguire i propri interessi senza dovere sottostare ad alcuna logica che non sia quella del profitto personale.

I messaggi spesso contraddittori di cui il cittadino è fatto oggetto hanno il solo scopo d’indurre una cacofonia di stimoli volta ad ingenerare uno stato di confusione generalizzato dove si possa affermare tutto ed il contrario di tutto senza preoccuparsi di cadere in contraddizione.

Tutte le problematiche connesse ai mutamenti climatici, al livello intollerabile dell’inquinamento, allo stato di profonda sofferenza in cui versa il nostro ecosistema e di conseguenza anche la qualità della nostra vita, sono state ormai sdoganate dal cono d’ombra in cui giacevano da tempo immemorabile...

Giornali e TV non perdono occasione per sottolineare come occorra fare qualcosa e farlo in fretta per evitare di andare incontro ad una catastrofe ed i mezzi di trasporto di merci e persone (in particolare TIR, furgoni ed automobili) vengono additati come i principali imputati di questa situazione.

Nonostante ciò la nostra politica economica continua oggi più che mai a perseguire la delocalizzazione delle imprese e l’incremento della movimentazione di merci e persone all’interno di territori sempre più vasti, anziché favorire la creazione di economie autocentrate, diffondere una cultura di prossimità, praticare una riduzione di scala e conseguentemente diminuire il numero di TIR, furgoni ed autovetture in circolazione.

A dispetto dell’allarme inquinamento e dell’aria irrespirabile delle nostre città, si continua a legittimare un 'sistema lavoro' che impone un pendolarismo sempre più esasperato ed orari flessibili che spesso rendono impossibile l’alternativa del trasporto pubblico. Mentre tardivamente e spesso attraverso metodiche discutibili le amministrazioni tentano di chiudere i centri cittadini al transito delle autovetture, oltre il 30% del budget pubblicitario di giornali e TV continua ad essere costituito da annunci che invitano all’acquisto di una nuova auto e da oltre un decennio i governi utilizzano il denaro proveniente dalle nostre tasse per incentivare la vendita delle automobili.

Nonostante da lungo tempo tutti siano concordi nel sostenere che il treno può costituire una valida alternativa a Tir, furgoni ed autovetture non si sta investendo un solo euro per migliorare i servizi ferroviari destinati ai pendolari, né per tentare di creare un servizio merci efficiente che sia in grado di spostare una parte del traffico dalla gomma alla rotaia. Al contrario si preferisce destinare cifre colossali alla costruzione delle tratte TAV finalizzate ad un mezzo di trasporto più energivoro ed inquinante degli stessi veicoli che corrono su gomma e totalmente inadeguato ad interpretare le esigenze dei pendolari.

In ossequio a questa logica perversa in un territorio come quello del Nord Italia pesantemente umanizzato, con un ambiente completamente ridisegnato dalle colate di cemento e valori d’inquinamento ben al di sopra dei livelli di guardia, si insegue il 'progresso' progettando nuove autostrade che consentiranno d’incrementare ulteriormente il numero dei TIR, dei furgoni e delle auto in circolazione, quando fra 10 o 20 anni sarà terminata la loro costruzione.

Un fulgido esempio di questa scellerata corsa all'asfalto è senza dubbio costituito dalla costruenda autostrada Bre. be. Mi, che attraverso 62 km di tracciato si propone di collegare Brescia a Milano, i cui cantieri sono già stati aperti da un paio di anni. La costruzione della nuova autostrada, il cui costo previsto di 800 milioni è già salito a circa 1,5 miliardi di euro ricadrà in larga parte sulle spalle della collettività, nonostante i promotori dell'opera avessero millantato la sovvenzione dei privati tramite il project financing, sta devastando e devasterà, territori già pesantemente segnati dalla presenza di cave, discariche ed insediamenti industriali altamente inquinanti, oltre a fertili terreni agricoli facenti parte di un Parco agricolo dell'estensione di migliaia di ettari.

I cittadini dell'area interessata dal tracciato sono in fermento, e si contano numerose le manifestazioni già avvenute o in programma nel prossimo futuro. Per tentare di 'calmare gli animi' i promotori dell'opera continuano a promettere compensazioni. Naturalmente sotto forma di nuove strade, svincoli e viadotti, in un futuro tutto da asfaltare.

le urla della campagna: pochi secondi di tristezza infinita....

......le urla della campagna: pochi secondi di tristezza infinita..... (doc. di Paolo Steffan)

http://www.youtube.com/watch?v=R46rfEI9xlA

domenica 25 settembre 2011

Successe anche per l'A28: "il cantiere si mangia i reperti"... in BIBO, ricordate???

La storia si ripete: di fronte a natura, archeologia, silenzi, paludi, campi, campagna, alberi......... i cantieri si mangiano tutto.....Vi rimando alle pagine di BIBO in cui racconto cosa successe quando si trovarono i reperti romani sul tracciato dell'A28, come reagirono i nostri politici, cosa dissero e cosa fecero.... Intanto leggete il caso toscano! nadia b.

San Casciano: gli antichi reperti non fermano il cantiere industriale

Come troppo spesso oggi accade, gli interessi economici prevaricano la tutela del territorio, dei suoi abitanti e delle sue peculiarità. Questa volta a farne le spese sono degli importanti resti archeologici ritrovati in un sito industriale nei pressi di San Casciano, in Toscana.

di Francesco Bevilacqua - 23 Settembre 2011

san casciano
Importanti resti archeologici sono stati ritrovati in un sito industriale nei pressi di San Casciano, in Toscana

Ambiente non è solo natura. Resti archeologici, testimonianze delle civiltà che ci hanno preceduto e che hanno contribuito a forgiare la nostra, antiche vestigia che costituiscono il nostro stesso retroterra culturale e spirituale sono tesori da conservare e valorizzare, tanto quanto colline, fiumi e foreste. Purtroppo, così come scarso è l’interesse che la società moderna ha nei confronti dell’espressione della natura, l’attenzione per la tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico, che fra l’altro in Italia costituisce un unicum a livello mondiale, è troppo bassa.

La notizia più recente che conferma questa triste tendenza viene dalla Toscana, per l’esattezza da San Casciano. Lì è infatti prevista la costruzione di un nuovo capannone della Laika, marchio della Hymer, una delle principali case di costruzione di camper e caravan. Già la comunità locale vedeva di cattivo occhio questo progetto per altri motivi, dalla sospetta e frettolosa variazione concessa in deroga al Piano Strutturale Comunale, già stilato da tempo, fino alla discutibile politica occupazionale del costruttore, che sta portando avanti da diversi anni una campagna di riduzione del personale.

Il solito dilemma “tutela ambientale o posti di lavoro”, che già in passato ha scatenato molte battaglie (come per esempio quella di Porto Tolle), stavolta dunque non sussiste neanche.

La ciliegina sulla torta di questo controverso piano industriale è stato il ritrovamento sul luogo del cantiere di una serie di importanti resti archeologici, un edificio di epoca etrusco-ellenistica e una villa romana di età imperiale. Invece di bloccare l’opera, il Comune di San Casciano, incalzato dalla Hymer, ha sollecitamente accolto la richiesta di rimozione dei reperti, che prevede la demolizione degli stessi, asportazione dal cantiere e ricostruzione dei resti in un altro luogo.

cantiere
Invece di bloccare l’opera, il Comune di San Casciano, incalzato dalla Hymer, ha sollecitamente accolto la richiesta di rimozione dei reperti

Da un lato questa decisione evidenzia una volta di più la posizione di profonda soggezione e subordinazione in cui si trova il mondo politico e istituzionale italiano nei confronti di portatori di interessi economici che fra l’altro non corrispondono quasi mai alle esigenze e al benessere della comunità. Dall’altro viene messa in risalto la scarsa attenzione di cui gode l’ambiente, sistematicamente retrocesso a fronte di inalienabili e prioritarie esigenze economiche.

Fortunatamente c’è chi reagisce a questa situazione: la Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Italia nostra Firenze, Legambiente Toscana e Wwf Toscana si sono mobilitati per far pervenire a Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della Regione Toscana, un’istanza di tutela di questo importante patrimonio rinvenuto e inoltrare la richiesta di bloccare la decisione del Comune di San Casciano di asportare i reperti e far proseguire il cantiere.

Ovviamente invitiamo tutti ad accogliere, sottoscrivere e rilanciare questo appello, in modo da rendere chiaro a chi ci amministra, e soprattutto a chi pretende di relegare in un angolo il benessere di una comunità e del suo territorio a vantaggio del proprio tornaconto, che gli ostacoli che dovrà superare per riuscire in questo suo intento sono ostici e numerosi.

Per approfondire l’argomento e portare il vostro contributo, consigliamo di visitare il sito archeopatacca.blogspot.com

martedì 20 settembre 2011

RISORGIVE oggi: nuove proposte e NUOVE ATTENZIONI. Il "comitato risorgive 2"



Cari amici questa estate è stata per me motivo di riavvicinamento al tema a me molto caro delle "risorgive", nei loro aspetti materiali e simbolici, come sapete. Dal passaggio dei camminatori di GEOTRANSECT Veneto 2011 (vedi altro post) che hanno voluto vedere la polla di risorgiva delle Fontane delle Sère di San Vendemiano, a i SAPORI DELL'ACQUA di Fontanafredda di fine agosto, in cui ho fatto una relazione sulle risorgive, invitata dall'assessore Carlo Bolzonello, e discusso con i presenti di questo tema (un gentilissimo ascoltatore mi ha segnalato il bui blanch di Fontanafredda, una polla straordinariamente bianca , che mi prometto di visitare assolutamente), al sopralluogo di Giustino Mezzalira alle risorgive di San Vendemiano (nella foto al campo chiuso delle Fontane, San Vendemiano) e ai luoghi attraversati dall'A28. Da tutti questi incontri nascono le "attenzioni" che vi segnalo:
1. esiste una legge regionale (Regione Veneto) sull'importanza delle risorgive: L n. 23 del 25 settembre 2009 "Iniziative a tutela dei corsi di acqua di risorgiva". Legge non finanziata (la dice lunga) e tardiva (dopo che i disastri sono stati fatti), ma che potremmo studiare e tenere presente. ci sono molti link, ma preferisco fare un copia incolla nel prossimo post, con l'intera legge (non è lunga affatto...)
2. esiste una legge regionale veneta sulla piantumazioni di boschi planiziali (L n. 13/2003), alcune info sono su http://www.venetoagricoltura.org/content.php?IDSX=58&SIDSX=90
3. al link www.chierici.biz/biblio/Risorgive.pdf trovate in pdf l'intero testo intitolato "Risorgive e fontanili" edito dal Ministero dell'ambiente alcuni anni fa,con splendide foto e interessanti informaizni. Tenete presente che non ci sono moltissime pubblicazioni sulle risorgive , quindi fatene tesoro. Scaricate e salvate il doc, potrebbe non esistere più tra qualche tempo.
4. ugulamente on line trovate il lavoro del "Comitato risorgive di Bressanvido", un libro intitolato "Le risorgive a Bressanvido e Sandrigo". Lo trovate al sito www.comitatorisorgive.it.
5. E qui ringrazio pubblicamente Giustino Mezzalira con il quale ho lungamente discusso della situaizone delle risorgive a San Vendemiano. Nasce da lui la proposta di andare a visitare le risorgive del Bacchiglione, del Girosa e altri piccoli gàtoi, come si dice in dialetto vicentino, piccoli minuscoli sistemi di risorgive sui quali il comitato da lui diretto si è attivato per creare percorsi, siti rpotetti, ricarica delle risorgive ecc. ecc. (il prossimo post sarà sulla sperimentazione di ricarica delle risorgive).
Vi segnalo dunque che il 16 ottobre ci sarà a Bressanvido la MARCIA delle Risorgive, con possibilità di visitare qs luoghi e di incontrare il comitato risorgive che ci guiderà (prendete contatto attraverso www.comitatorisorgive.it).

CONCLUSIONE: ho fondato un "comitato risorgive 2", a San vendemiano, da me presieduto, al quale siete tutti invitati a partecipare, con l'obiettivo di tutelare e ripristinare le risorgive di San Vendemiano e paesi limitrofi (fino a Fontanadredda). Fatemi sapere a chi interessa la cosa!!!!! Buone risorgive a tutti!
nadia breda

Comuni virtuosi con il sorriso sulle labbra....

...  e non con il ghigno di chi amministra la cosa pubblica come un feudo personale.
La differenza si può cogliere anche da questi piccoli particolari "fisiognomici".

L'assessore Orzes e Nadia Breda



Nella bellissima sala Mons. Vincenzo Savio (le ex stalle di proprietà della diocesi) sapientemente restaurata, siamo stati accolti dall'assessore alle politiche ambientali Ezio Orzes ed alle 18.30 Nadia ha presentato BIBO ad un pubblico composto dagli amministratori di tutta Italia che sono intervenuti alle 2 giornate di festa dei Comuni Virtuosi a Ponte delle Alpi, in provincia di Belluno dal 16 al 18 Settembre.

La serata è stata molto piacevole e stimolante grazie anche agli interventi del pubblico che ha avviato un confronto interessante a partire dai temi solllevati dal libro di Nadia Breda.

Bibo è stato è stato presentato oltre che dalla Nadia anche dal sottoscritto  e dal  vicepresidente del WWF Veneto Augusto de Nato.

Purtroppo nella fretta avevo dimenticato la telecamera in auto a Conegliano e quindi non abbiamo nessuna clip video della serata.

Potete consolarvi con i link qui di seguito... iniziamo con  l'associazione dei Comuni Virtuosi :
http://www.comunivirtuosi.org/

....quindi il servizio dedicato a Ezio Orzes da Report:
http://www.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-7d8c44de-6759-4195-aaae-2dff52fdae47.html

...il sito di questo vulcanico assessore
http://www.ezioorzes.it/

...ed infine non ultimo, quello del comune di Ponte delle Alpi:
http://www.comune.pontenellealpi.bl.it

Buona navigazione!

Andrea Mattarollo

TUTTI I LUOGHI di BIBO: mappa IGM della storia dell'A28, dei palù e di BIBO

E' arrivato un dono da parte di uno studente -geografo di Firenze, che ha elaborato la collocaizone dlel'A28 su una vecchia mappa IGM, grazie!!!!

lunedì 19 settembre 2011

Un parallelo con alcune pagine di BIBO, là dove bibo viene buttato nella fossa comune.... non c'è tempo per rendere onore ai morti....

"Salviamo il casolare dove fu ucciso Peppino"

Giovanni Impastato: "Quello resta un luogo simbolo".

di SALVO PALAZZOLO L'appello di Giovanni Impastato da Repubblica.it ha già raccolto tantissime adesioni. "E' davvero uno scandalo - dice - che il casolare dove fu ucciso Peppino sia ormai trasformato in una discarica. Provo rabbia ogni volta che torno in quei luoghi di contrada Feudo, a Cinisi, mi sembra un'offesa ripetuta a mio fratello. Ma adesso so che la mia rabbia è condivisa da decine, centinaia, migliaia di persone, che da stamattina continuano a manifestarmi la loro solidarietà. Adesso, so che un'unica voce sta dicendo con forza: "Salviamo la memoria di Peppino, salviamo quel luogo dove un gruppo di assassini ha tentato di mettere fine alla speranza di questa nostra terra. Sono sicuro che Peppino non si sarà rassegnato, neanche nel momento in cui l'aggredivano. Non ci rassegnamo noi alla mafia e all'indifferenza delle istituzioni".

Le foto del casolare abbandonato


L'appello di Giovanni Impastato è stato raccolto dal senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione parlamentare antimafia: "Si parla tanto di lotta alla mafia - dice - e poi un luogo con una valenza significativa come quello in cui perse la vita Peppino Impastato viene abbandonato all'incuria. Il nostro Paese ha più che mai bisogno di luoghi in cui coltivare la memoria per rinnovare l'impegno antimafia, per la legalità e la giustizia".

NASCE UN GRUPPO SU FACEBOOK

Sul caso Impastato si mobilitano anche Giuseppe Lupo, segretario siciliano del Pd; Emanuele Fiano e Andrea Orlando, presidenti del "Forum Sicurezza" e del "Forum Giustizia" del Partito Democratico. "Esistono luoghi della memoria, altari del ricordo civile, che non possono essere cancellati dall'incuria o imbrattati dall'immondizia - scrivono in una lettera aperta - . Questi luoghi sono parte della storia di uno Stato e segnano la vite di migliaia di persone. I luoghi come il casolare di contrada Feudo sono i mattoni su cui cui si costruiscono le coscienze civili di tanti ragazzi e la fonte con cui si rinnova quel nostro spirito collettivo, troppe volte straziato".

Il Pd lancia un appello alla "società, alla politica, alle istituzioni, perché si attivino immediatamente per riportare quel casolare alla dignità che spetta ad un simbolo così importante della lotta alla mafia in questo Paese. Si trovino subito quei pochi soldi necessari a ripulirlo, recintarlo e per apporvi una targa e un tricolore per le generazioni che qui verranno. Lo faccia lo Stato o lo faremo noi, apponendo una targa nelle prossime settimane. Lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli prima che a un ragazzo ucciso dalla mafia".

BIBO e gli amministratori dei "comuni virtuosi"... da confrontare con quei Comuni POCO VIRTUOSI che hanno distrutto risorgive e palù


Tra la chiesa e il municipio, esattamente in mezzo, si trova questo edificio: è la sala Zevio a Ponte nelle Alpi, località Cadola, ex fienile della canonica, ora ristrutturata e splendente, come vedete. La presentazione di BIBO, qui, venerdì sera, è stata l'occasione graditissima di scoprire una realtà che vogliamo segnalare a tutti: l'Associazione Comuni VIRTUOSI. E' una ass. di amministrazioni di tutta Italia, che si riuniscono per condividere sperimentare e diffondere buone pratiche di amministrazione. Volete un esempio? Piccoli bussini per spostare gli anziani, portarli in centro a bere il caffè o visitare la dottoressa o recarsi in farmacia.... un servizio SMS per i cittadini per sapere delle riunioni del consiglio comunale....... raccolta spinta e diminuzione di rifiuti......
Qui ho fatto la pace con la politica, ho ripreso ossigeno e voglia di tornare a occuaparmi di amministrazione. Seguiteli, informatevi, poi chiedete alle vs amminisrazioni di entrare a farne parte....SCOPRIRETE DAVVERO LA BUONA ITALIA..... ciao a tutti, buon autunno......

giovedì 15 settembre 2011

Ciao a tutti,

NUOVA PRESENTAZIONE di BIBO:

a Ponte nelle Alpi domani venerdì 16 settembre prende il via la FESTA DEI COMUNI VIRTUOSI : tre giorni del premio comuni a 5 stelle organizzato dall'associazione nazionale dei Comuni Virtuosi.
IL 16 settembre a partire dalle ore 18.00 presso la sala Mons. Vincenzo Savio (DIETRO IL MUNICIPIO DI PONTE NELLE ALPI) nadia breda, Andrea Mattarollo ed Augusto de Nato presenteranno BIBO!!!!!!!!
A seguire un concerto gratuito di un duo di grande spessore artistico.
Diffondete e partecipate.
www.comunivirtuosi.it