martedì 26 luglio 2011

LA PRIMA STUDENTESSA
DIPLOMATASI CON UNA RICERCA SULL'IMPATTO DELL'a28 SUI PALù.

Complimenti!!!!!!!!!!


Si tratta di una giovanissima di III Media che ha scelto come argomento per la ricerca di scienze lo studio dell'impatto di una grande infrastruttura sul territorio. L'argomento è stato apprezzato dai suoi docenti e la giovanissima ha dimostrato sensibilità e capacità critiche per niente comuni.
E noi ringraziamo la giovane studentessa!!!!!!!!!!!!
qui sotto la sua ricerca e il suo testo. Le domande che sono riportate sono frutto del suo pensiero e sono precise e di grande tenerezza allo stesso tempo. Leggetela!


IMPATTO DI UNA GRANDE INFRASTRUTTURA

SU UN TERRITORIO AGRARIO UMIDO:

IL CASO DELL’A 28

AUTOSTRADA CONEGLIANO- PORDENONE





Nei più nascosti recinti dell’acqua il ramo

il vero ramo arriva protendendosi

sempre più verde del suo non- arrivare

Ardui cammini del verde

sul filo di infinite inesistenze-

Un ultimo raggio li perseguita

-Andrea Zanzotto-










20 maggio 2011






Premessa. Avendo sentito molto discutere intorno al problema dell'A28 Conegliano-Pordenone, dopo aver visto alcuni libri su questo argomento, sapendo che questa infrastruttura è stata realizzata non lontano dal mio Comune, mi sono proposta di approfondire questo argomento e ho avuto l'occasione di intervistare l'autrice dei libri che avevo consultato, dedicati a questo problema, Nadia Breda.


Nadia Breda è un'antropologa, cioè una studiosa della cultura e delle società passate ma anche presenti, che si è occupata a lungo proprio di questi argomenti.


Un'autostrada è una infrastruttura scelta dalla società e questa scelta (e la sua valutazione) può quindi essere studiata dal punto di vista antropologico.


Poiché un'autostrada ha un rapporto diretto con il territorio in cui viene costruita, con il suolo, il sottosuolo, le acque, la flora, la fauna e le persone, l'impatto che essa produce può essere oggetto di una ricerca di scienze.





La mia ricerca di scienze riporta le mie domande all'antropologa e le sue risposte, con una mia breve conclusione.


Studentessa. - Per quale motivo ti sei interessata a questo problema?


Nadia – Mi sono occupata fin da giovane di questo problema perché conoscevo per esperienza diretta il territorio sul quale era stata progettata l'infrastruttura di cui stiamo parlando e perchè ero molto affascinata da quel tipo di paesaggio agrario umido che viene definito con una parola particolare: palù.



S. – Cosa sono i palù?


Nadia- I palù sono un paesaggio costituito da 3 elementi: [...] prati umidi, arricchiti da molti filari di siepi e da corsi di acqua. In particolare i palù coinvolti nella costruzione dell'A28 sono ricchi di acque di risorgiva. I palù sono l'equivalente dei bocages francesi e sono paesaggi posti sotto tutela in vaste zone d'Europa. I palù coinvolti nel passaggio dell'autostrada Conegliano-Pordenone sono stati dichiarati SIC (Siti di Interesse Comunitario, cioè tutelati dalle normative europee) nel 2004, purtroppo dopo l'approvazione del progetto autostradale.






S- cosa sono le acque di risorgiva?


Nadia- le risorgive sono un fenomeno idro-geologico molto importante nel Nord Italia. Nella fascia delle risorgive l'acqua rispunta dopo essere defluita per vari decenni nelle falde acquifere sotterranee. Come si può vedere da schemi e disegni, l'acqua meteorologica si infiltra nel sottosuolo nella parte dell'alta pianura padana, scorre nel sottosuolo lentissimamente per molti decenni e poi -arrivata a circa metà del suo percorso dalle montagne al mare (quindi all'altezza dei nostri paesi)- incontra terreni impermeabili (argilla, creta) che non le permettono più di scorrere ed è quindi “costretta” a riaffiorare a livello del terreno di campagna.



Di solito l'acqua rispunta modellando il terreno con una forma ovale detta “polla di risorgiva”, dalla quale parte l' “asta”, cioè il primo tratto del corso d'acqua che si formerà. Le acque di risorgiva hanno una temperatura costante estate e inverno, intorno agli 11°-13° e quindi creano un microclima molto fresco che richiama una fauna e una flora specifica. In particolare, si insediano intorno alle risorgive i cosiddetti “relitti glaciali” cioè piante ed erbe che si sono adattati in questi luoghi al tempo protostorico delle glaciazioni e che sono rimasti vicini alle risorgive (mentre nella campagna intorno sono scomparsi) proprio perché vicino alle risorgive permane un microclima fresco. Un esempio è il sigillo di salomone o l'anemone nemorosa.


S- Che tipo di vantaggi e di svantaggi porta la costruzione di un'autostrada?


Nadia- Una autostrada è un’opera che comporta sempre un grande impatto su un territorio, per le sue dimensioni, per la sua forma e per il tipo di traffico che vi scorrerà una volta costruita. I vantaggi vanno tutti al settore dei trasporti su gomma e agli automobilisti che possono usufruire di una nuova arteria stradale per i loro commerci o per i viaggi.

Ma a mio avviso gli svantaggi sono moltissimi dal punto di vista ambientale, sociale e culturale.


S – che tipo di svantaggi o danni può provocare o ha provocato al territorio l'autostrada?


Nadia- Questa autostrada, seppure breve (30 km in tutto) ha intersecato un territorio molto particolare, i palù appunto, e ha condizionato fortemente questo paesaggio agrario umido tagliandolo nettamente in due parti. Viene così danneggiata la continuità ecologica perché un’autostrada costituisce per flora fauna e acqua una barriera molto forte, sia in orizzontale che in verticale. L'autostrada separa le comunità animali e vegetali sia da una parte all'altra delle corsie, sia sopra le corsie, per varie decine di metri.


Un’infrastruttura autostradale di questo tipo compromette l'habitat di fauna e flora e noi sappiamo invece dalle direttive europee e dalla ricerca scientifica che per proteggere fauna e flora specifica (come lo è quella dei palù) bisogna tutelare il loro habitat. Sono stati attraversati con questa autostrada oltre 70 corsi d'acqua di risorgiva per un totale di 25 Km di ruscelli di risorgiva, sono stati abbattuti migliaia di alberi (si calcola almeno 25.000 alberature su 50 Km di siepi intersecate dall'autostrada). Le siepi che rimangono sul territorio sono degli spezzoni che andranno incontro a probabile ulteriore estirpazione.



S- Cosa succede alle acque, qual è l'impatto sull'acqua di risorgiva?


Nadia- Le risorgive sono state intersecate dall'autostrada in maniera perpendicolare, creando quindi un effetto barriera che i costruttori hanno cercato di mitigare costruendo dei tombotti (sottopassi) a cielo aperto per ogni fosso, per far defluire le acque. Ma il grande impatto è stato soprattutto sul paesaggio che viene invaso, con la costruzione dell'autostrada, da un oggetto estraneo alla campagna, rigido, rumoroso e molto inquinante. Per esempio secondo alcune norme tecniche non si dovrebbero coltivare ortaggi entro gli 80 metri dal bordo dell'autostrada a causa della grande ricaduta degli agenti inquinanti sul territorio (gas di scarico, polveri sottili ecc., ecc.)


S- Viene danneggiata anche la vita sociale che si conduceva in quel territorio?


Nadia- Viene danneggiata la possibilità di un’agricoltura che produce alimenti sani, vengono frazionate le campagne e le proprietà, la vita e il lavoro dell'agricoltore vengono svalutati.

Da un punto di vista sociale più ampio si può notare che con la costruzione di un'autostrada si continuano a privilegiare i mezzi di trasporto su gomma anziché le ferrovie e i trasporti su rotaie o fluviali.


S- Viene in qualche modo perduta una cultura con i suoi usi e costumi, come per esempio quella contadina?


Nadia- La costruzione di questa autostrada, su questo territorio agricolo conferma l'inferiorità della cultura contadina. Non solo, in questo caso è stata molto penalizza anche la cultura ambientale, che deriva dalla cultura scientifica con la sua grande attenzione agli elementi naturali come flora, fauna, idrologia...





S- In conclusione cosa pensi tu della costruzione di questa autostrada?


Nadia- Penso che per avere alcuni vantaggi dal punto di vista del trasporto su gomma si è sacrificato un ambiente e un territorio molto particolare e molto importante perché ricco di acque di risorgiva. Non sono affatto convinta che questo prezzo valesse la pena di essere pagato. La considero una grande perdita, di territorio, di paesaggio e di bellezza.






S – a lungo termine, questa autostrada può avere effetti anche sul resto del territorio?


Nadia- certamente sì. Induce un aumento del traffico in tutto il circondario, con le conseguenze che ne derivano (rumore, inquinamento, consumo del suolo); inoltre induce la trasformazione di un territorio agricolo in territorio destinato ad altri usi (industriali, commerciali...). Un'autostrada o una nuova strada spesso viene definita il “primo agente colonizzatore” del territorio, una specie di fune calata in mare a cui si attaccano poi tante altre cose.





Conclusioni

Dopo la mia intervista a Nadia Breda ho potuto farmi un'idea più precisa sul problema dell'impatto di questa infrastruttura sul territorio, in particolare sulle componenti naturali dell'ambiente. Ho scoperto soprattutto le acque di risorgive e ho capito il funzionamento idrogeologico di questo fenomeno. Ho avuto molti spunti per approfondire questo argomento e credo che ci rifletterò anche in futuro.

Dopo l'intervista sono stata sul campo a vedere di persona le polle di risorgiva, il paesaggio dei palù e la costruzione autostradale che lo attraversa. E’ stata un’esperienza molto particolare perché mi sono venute in mente tutte le volte che sono andata lì con la mia famiglia e con la famiglia di Nadia a passeggiare. Nulla di quel che si vede ora è uguale a quello che tengo caro nei miei ricordi, il paesaggio è stato tagliato dall’autostrada e il silenzio dei prati non c’è più. Mi sono resa conto che abbiamo tutti perso qualcosa che non può più tornare.




Libri consultati


Breda N., palù,inquieti paesaggi tra natura e cultura, Cierre ed., Verona 2001

Breda N., Bibo, dalla palude ai cementi. Una storia esemplare, ed. CISU, Roma 2010